PEDAGOGIA

L’arte dell’educare secondo le indicazioni date da Rudolf Steiner si basa su di un’ampia e generale conoscenza dell’essere umano, non solo dell’uomo terreno, ma anche di quello celato: animico e spirituale. La pedagogia Steiner-Waldorf riconosce ogni bambino come un’individualità unica, come un “essere in divenire” che, attraverso tappe ben precise, si metamorfosa in continuità fino ad esprimersi - da ultimo - come uomo (“Nel bambino vive già l’uomo di domani”).
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L’idea dello sviluppo antropologico che si attua per fasi evolutive sta alla base del metodo steineriano. Sin dal 1919, Rudolf Steiner classificò chiaramente le fasi dello sviluppo in settenni, scanditi da importanti trasformazioni fisiologiche, quali la seconda dentizione (verso i 7 anni), lo sbocciare della pubertà (verso i 14 anni), il consolidamento definitivo della muscolatura e dello scheletro (verso i 21 anni). Ad ogni grado di maturazione corrispondono uno sviluppo psichico ed un’evoluzione spirituale ben precisi che non ammettono confusioni di tempi e di metodi da parte dell´educazione e che testimoniano il processo del lento e graduale manifestarsi delle facoltà dell´animo umano del volere, del sentire, del pensare.

L’educatore deve accompagnare le varie età tenendo conto sia dei dati fisico-biologici, sia della vita psichica che si risveglia attraverso i sensi, sia dell’autoidentificazione spirituale che man mano si manifesta. 
Insegnanti e genitori sono chiamati a riconoscere le potenzialità di ogni bambino, coltivarle, portarle a manifestazione ed aiutarlo a rimuovere gli ostacoli sulla via del suo sviluppo.

L’azione pedagogica nel suo complesso mira a sviluppare individualità libere, in grado di continuare ad imparare dalla vita, capaci di inserirsi nel mondo con creatività, forza etica, disponibilità al cambiamento, elasticità mentale, senso sociale, piacere nel rendersi utili ai propri simili. Tutte qualità che fanno potenzialmente parte dell’infinita ricchezza che scorre in ogni individualità umana.

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Nascita della pedagogia Steiner Waldorf

Nell’anno 1919, nel pieno caos economico e sociale che seguì alla prima Guerra Mondiale, crollate le vecchie forme sociali, coloro a cui stava a cuore il destino dell’Europa si misero alla ricerca di nuovi orientamenti e, tra questi, anche Emil Molt, direttore della fabbrica di sigarette Waldorf-Astoria di Stoccarda, un imprenditore proveniente da un ambiente semplice che si distinse negli anni turbolenti del dopoguerra per una serie di lungimiranti iniziative sociali.
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Egli si rivolse a Rudolf Steiner, fondatore del movimento antroposofico e, in quel periodo, una delle personalità di maggior spicco impegnate nel rinnovamento sociale, chiedendogli di appoggiare la creazione di una scuola per i figli degli operai che lavoravano nella sua fabbrica. Steiner accettò e partecipò come consulente alla scelta dei componenti del primo Collegio Docenti, ponendo contemporaneamente le fondamenta spirituali della scuola con un corso pedagogico intensivo. Sei mesi più tardi, il 7 settembre del 1919, venne inaugurata la prima Scuola Waldorf, che disponeva di 12 insegnanti per 8 classi e 256 alunni. Inizialmente la scuola fu pensata per i figli degli operai e degli impiegati della fabbrica, ma già nella fase di avvio giunsero numerose richieste di iscrizioni di appartenenti ad ogni ceto sociale di Stoccarda e di tutta la Germania, cosicché si sviluppò da subito non solo come una semplice scuola di fabbrica, ma come scuola completa dalla quale partì il movimento per il rinnovamento pedagogico, ora diffuso in tutto il mondo. 
Il primo asilo Waldorf nacque nello stesso anno a Stoccarda, annesso alla libera scuola Waldorf, su impulso della maestra Elisabeth M. Grunelius.

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Caratteri salienti del primo settennio

Nell´età prescolare il bambino impara mediante una sottile, immediata e naturale facoltà imitativa. Egli, attraverso la libera imitazione, acquisisce i passi fondamentali del suo sviluppo - camminare, parlare, pensare - e tutto quanto gli è necessario per orientarsi nel proprio ambiente. Non solo le azioni, ma anche i sentimenti delle persone che gli vivono attorno vengono assorbiti attraverso l´imitazione, fino a divenire parte integrante della sua vita e del suo modo di agire.
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La qualità delle azioni compiute in sua presenza, le qualità morali che vivono nell’adulto e la qualità dell’ambiente che lo circonda sono aspetti determinanti per il suo avvenire, perché la salute del corpo, dell’anima e dello spirito del bambino, le basi stesse della sua biografia, dipendono da questi fattori. 
Poiché modelli adeguati fanno sì che l’indole naturale del bambino fiorisca e prosperi, compito dell´educatore è quello di proteggere i piccoli dagli stimoli deleteri, che davvero non mancano nella società moderna, e di fornire, con attività sensate ed amorevoli, un esempio da poter imitare. 
Questa è la chiave dell’educazione nella prima infanzia: essere educatori del bambino attraverso le azioni che giornalmente compiamo in sua presenza e non in virtù di quello che gli diciamo. 
Il lavoro dell’educatore, impostato su queste basi, non è costretto in un sistema, ma al contrario acquista spazio e ampie possibilità. L’iniziativa individuale e l’impegno diretto e personale, che si manifesta nell’amore per la propria professione oltre che per i bambini, ne vengono pienamente stimolati.

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Attualità della pedagogia Steiner-Waldorf

Forse non è ancora sufficientemente diffusa la presa di consapevolezza dell’enorme portata che i cambiamenti sociali, verificatisi negli ultimi decenni, hanno portato nella vita dei bambini. Potremmo dire che fino a qualche decennio fa la vita dei bambini, diversamente da quella degli adulti, non era ancora stata molto toccata dagli enormi cambiamenti avvenuti di secolo in secolo.
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 Ciò con cui entravano in contatto in quello che era il loro campo d’esperienza non aveva subito drammatici cambiamenti. Era normale, per bambini di quelle epoche, avere un’esperienza diretta, anche partecipandovi, del lavoro dei ‘grandi’. Oppure, in casa, poter assistere e partecipare ai ‘lavori’ della mamma. Ora, per moltissimi bambini ciò non esiste più. 
Oggi i bambini sono da subito esposti al mondo dell’informazione, della tecnologia, della virtualità, nei confronti del quale, non avendo ancora acquisito le necessarie strutture di pensiero autonomo e critico, si trovano assolutamente non attrezzati. Ciò rischia di pregiudicare precocemente la loro capacità di acquisire le qualità necessarie per affrontare le sfide del nostro tempo. 
L’obiettivo primario della pedagogia Waldorf è quello di accompagnare il cammino evolutivo dell’uomo in modo da farlo diventare l’iniziatore di un’era di vero progresso culturale. 
I nostri figli sono la porta verso il futuro: saranno loro a dover torvare le soluzioni alle sfide globali che già oggi ci stanno di fronte. L’educazione oggi deve mettere i bambini in condizione di sviluppare tali capacità, superando i limiti della tradizione e del sapere convenzionale. 
I bambini che crescono sotto la spinta di dover diventare grandi troppo in fretta perdono la possibilità di fare esperienze importanti ed uniche per la loro età. La nostra società moderna, con i suoi “tempi rapidi”, non ha rispetto nè comprensione per le necessità dei bambini. Come educatori dobbiamo procurare ai bambini lo spazio e il tempo in cui il loro essere bambini possa svilupparsi pienamente. Ciò contribuirà in modo sostanziale alla loro autonomia creativa nell’età adulta.

 La sfida che ci si presenta sta nel rimettere il bambino al centro dell’approccio all’educazione, cercando di capire quali sono i bisogni e le opportunità di apprendimento per ogni specifico bambino nella specifica fase di sviluppo. È un intento che non si limita alla scuola, ma riguarda anche la vita famigliare. 
La scuola però, oggi più che in passato, si trova a dover svolgere un compito di salvaguardia del valore delle individualità che le vengono affidate, valore che in famiglia, a causa della crescente inadeguatezza degli stili di vita ai bisogni dei bambini, può non ricevere sufficiente attenzione o per la cura del quale può non trovare adeguata competenza. 
La fonte di ogni rinnovamento e miglioramento sociale sta nella concreta capacità di cambiamento individuale, e questa non può che trarre energia dalle risorse più interiori e profonde dell’individualità umana: ecco il valore di un’educazione che, a partire dalla primissima infanzia, tende a sviluppare tutto ciò che fa parte della costituzione interiore di un individuo e che non ricade esclusivamente nell’ambito dell’acquisizione di conoscenze o di capacità logico-razionali, peraltro ovviamente indispensabili.

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Una sana pedagogia è la migliore medicina preventiva

Rudolf Steiner disse frequentemente agli insegnanti che una sana pedagogia è la migliore medicina preventiva. È nel periodo della crescita, dalla nascita alla maturità, che ogni organo, ogni funzione, ogni apparato, riceve la giusta maturazione e costituzione, la futura disposizione ad essere sano o malato. Il primo settennio, in particolare, è caratterizzato da una forma di ‘imitazione organica’, in quanto il processo percettivo del bambino, non ancora arrestato dalla coscienza, sfocia direttamente negli organi gettando le basi per lo sviluppo corporeo.
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Il primo settennio, in particolare, è caratterizzato da una forma di ‘imitazione organica’, in quanto il processo percettivo del bambino, non ancora arrestato dalla coscienza, sfocia direttamente negli organi gettando le basi per lo sviluppo corporeo. 
Similmente vale per gli altri tre settenni, ma ognuno con le proprie peculiarità. Pertanto l’educatore si trova di fronte ad un compito importante, perché non si tratta solo di creare le basi per un sano sviluppo fisico, psichico e spirituale dell´uomo, ma anche quelle di un sano organismo sociale. Un vigoroso sviluppo del volere e della vita morale, di un´armonica e cordiale vita del sentire, di un´autonoma vita del pensare, forgiano uomini capaci di affrontare il mondo e di trasformarlo con i loro migliori impulsi. Così la salute sociale è il punto finale del compito terapeutico dell´educazione. Se sono state poste le giuste premesse per lo sviluppo del volere, del sentire e del pensare nei tre primi settenni, l´uomo potrà sempre più sollevarsi verso le sfere del Bene, del Bello e del Vero e sarà in grado di realizzare la piena dignità umana individuale e sociale.

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Attività correlate

La pedagogia Steiner-Waldorf è parte di un movimento globale di rinnovamento culturale, alla base del quale sta la comprensione antroposofica dell’uomo e del suo rapporto con il cosmo.


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I più diversi ambiti della vita, del lavoro, dell’arte e della scienza hanno trovato rinnovamento dagli impulsi conoscitivi della scienza dello spirito ad orientamento antroposofico:

- la pedagogia Steiner-Waldorf;

- la medicina ampliata in senso antroposofico;

- la produzione farmaceutica (Weleda, Wala, …);

- le scienze naturali secondo il principio goetheanistico;

- l’agricoltura biodinamica (marchio Demeter);

- l’economia (banche etico-solidali);

- la vita sociale secondo il principio della triarticolazione;

- la vita religiosa (Christengemeinschaft);

- l’arte della parola (Sprachgestaltung);

- l’euritmia (nuova arte del movimento);

- la pittura;

- la musica;

- l’arteterapia;

- l’architettura organica vivente;

- la pedagogia terapeutica (Comunità Camphill).

 

 

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