Edificio
L’Asilo Colle Fiorito è nato da un sogno e dall´intuizione legata a un forte impegno di un gruppo di persone che dal 1997 propone sul territorio di Rovereto l´innovativa proposta pedagogica Waldorf.
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L´Asilo muove i primi passi nell’autunno del 1997 con un primo gruppo di nove bambini ospitati provvisoriamente nell’allora sede dell’associazione sita in Corso Bettini 69; dall’anno successivo (1998/1999) si trasferisce nei locali a piano terra di un’abitazione privata in Viale dei Colli dove rimane per dieci anni.
Dal settembre 2008 occupa gli ampi spazi ristrutturati dello stabile comunale in Via Stazione, n. 10 – Rovereto (Località Mori Stazione).
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Le colorazioni e le forme degli ambienti in relazione alla loro funzione con chi li abita
Negli ambienti interni dell’asilo si è accuratamente fatta una scelta dei colori delle stanze seguendo l’accordo armonico cromatico all’attività interiore del sentire, sensazione-sentimento, perché è quella sfera umana che colloquia con il colore. È presente anche qualche cenno di forma che rileva l’importanza di armonizzare con semplicità ed efficacia gli ambienti interni. Tutto questo “impasto” genera attraverso i sensi e soprattutto a livello inconscio, che è più spiccato nel bambino, un salutare vivere. Il colore chiede di immedesimarsi nella qualità di quella attività, alla ricerca dell’accordo cromatico che meglio la rispecchi. Riconoscere l’oggettività al colore significa trovare le fonti alle quali hanno attinto i maestri del colore e noi che seguiamo l’Antroposofia abbiamo tenuto conto dell’impulso di Rudolf Steiner che ci ha guidato nello specifico. In questo caso l’ambiente è pubblico e la progettazione delle velature colorate ha fatto riferimento alla loro precisa destinazione d’uso e all’utenza che ne fruiva, in questo caso i bambini nel primo settennio.Continua a leggere
In maniera sintetica ma esplicativa cercheremo di dare
spiegazione alle motivazioni sulla scelta del colore murale scelto e del tipo
di pittura a velatura. Partiamo dall’ingresso che funge da elemento di
connessione tra l’estero e l’interno costituendo uno spazio transitorio allo spogliatoio
dei bambini che deve essere un ambiente di preparazione alla giornata e poi lo
sarà alla chiusura quando il bambino uscirà per essere accompagnato a casa. Qui
è stata fatta attenzione a creare, seppur nei limiti dello spazio esistente, un
ambiente che lo accogliesse con serenità ma anche con calore, visto che il
genitore dopo averlo aiutato a prepararsi lo lascia in affidamento all’asilo
(inteso come essere vivente l’asilo) poi alle maestre. Questa atmosfera che si
è cercata di creare con una velatura sull’arancio-giallo, apparirà
nell’interiore del bambino molto famigliare nel rispetto della sua intimità animica
e diminuirà la sensazione di “abbandono” dal genitore. Non di meno,
l’arredamento in questo contesto tende ad ammorbidire le forme degli elementi, armadietti
e panche, lasciando il bambino in “buona compagnia”. La sala dell’attività
principale è caratterizzata da una colorazione velata con base rosa-fior di
pesco, colore indicato da R. Steiner, per i bambini del primo settennio in
particolare per una attività di gruppo come questa. L’elemento d’arredo di
primaria importanza in questo locale sono le tele disposte a onde sotto il
soffitto, che filtrano l’eccessiva luce delle lampade e ovattano le voci acute dei
bambini e portano ad abbassare la notevole altezza dello spazio sovrastante. Le
tende delle finestre sono state realizzate per soddisfare la calibrazione della
luce nelle varie fasi dell’attività pedagogica della giornata che si alternano
in fasi di espansione e di contrazione, in termini semplici seguono questo
ritmo come un respiro vero e proprio. Sempre nell’ambito della sala è stata
realizzata una cucinetta-laboratorio che consente di completare l’attività
pedagogica Waldorf anch’essa colorata a velatura murale color fior di pesco.
Qui ci sarebbe da aprire una grande parentesi che affinerebbe
ulteriormente il colore più consono per ogni bambino in merito al proprio
carattere e comportamento che li caratterizzano individualmente nella prima
fase di vita, sotto il profilo animico che lentamente si sta evolvendo. C’è da
considerare una verità soprasensibile come lo è la luce e la tenebra, dove c’è
luce c’è tenebra e viceversa, dove percepiamo un colore c’è il suo
complementare. In merito a questa considerazione e per fare un esempio concreto
nella propria cameretta di casa si dovrebbe dare importanza alla colorazione
murale proprio seguendo questo pensiero nel rispetto caratteriale e
comportamentale del singolo bambino e conoscendo il colore complementare che
agisce in loro. Tematica di grande importanza per il “germe” che si sta
formando che tiene conto anche di cosa gli occhi “vedono” dai primi gemiti e in
tutta la durata della prima fase evolutiva nel primo settennio.
Ritornando alla descrizione degli altri ambienti, passiamo
alla sala della fiaba che è un luogo dove si entra mano nella mano guidati
dalle maestre cantando e ci si siede in cerchio aperto raffigurando un grande
abbraccio. Qui la colorazione è caratterizzata da una velatura color verde
chiaro tendente all’azzurrino che cambia di tonalità tenendo conto della
posizione della fonte di luce proveniente dalla finestra. Il sole infatti,
filtrato da un paio di strati di veli, irraggia con sobrietà la stanza
riflettendosi sulle pareti colorate, generando calma e tranquillità. Questa
atmosfera supporta il bambino a stare in silenzio e ad ascoltare la maestra che
racconta senza dover intervenire verbalmente a richiamare il silenzio e la
concentrazione. In questo contesto, a fianco a questa sala, divisa con una
grande tenda fino al soffitto, come fosse una parete mobile, è stato realizzato
l’ambiente della nanna, anch’esso colorato con velature che richiamano la calma,
la tranquillità e il silenzio per cui colorazioni sobrie a base verde-azzurro.
Naturalmente le finestre sono coperte da tende più oscuranti delle altre sale
descritte.
In conclusione porteremo una riflessione su quanto detto,
per dire che va affermato che il colore abbinato alla forma la si percepisce
etichettandola già a priori basandosi su concetti e preconcetti come ci vengono
“tirati addosso” nella vita di tutti i giorni. Più delle volte in quest’epoca
che viviamo oggi, non si dà importanza alcuna alla percezione inconscia, che di
fatto viene trascurata. Attraverso lo sviluppo dell’attività sensoriale, in
questo caso con la vista e il tatto i nostri bambini, ma anche noi adulti,
sperimentiamo una certa percezione che portiamo dentro di noi. Oltre alle forze
plasmatrici che ci invadono dall’etere tutta la vita, anche questi “stimoli”
agiscono nel modificare noi stessi sul piano animico-spirituale. Quindi si può
affermare sperimentando in modo pratico che se siamo al buio o alla luce,
dentro di noi, qualcosa cambia in quel momento a livello di sensazione. Succede
la stessa cosa, con intensità differente, nel sentire con il tatto (o vedere)
uno spigolo o una rotondità, l’effetto è decisamente diverso!
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